Prove di Utilità e Difesa: conosciamole insieme a Valeria Rossi e il Centro Cinofilo Emanuele Catera - Expopet

Conoscere e vedere dal vivo cani che praticano prove di Utilità e Difesa: non perdere l'appuntamento sabato 10 ottobre alle ore 18.00 con il "Test di Equilibrio per cane da utilità" a cura del Centro Cinofilo Emanuele Catera. A commentare la dimostrazione ci sarà Valeria Rossi, di tipresentoilcane.com: un modo questo per conoscere da vicino una disciplina cinofila che molte volte viene messa in discussione.
Ma come si svolge la prova ZTP e perché spesso viene criticata? A spiegarlo è la stessa Valeria Rossi.

In cosa consiste nello specifico la prova ZTP?

«Lo ZTP (Zuet Tanglichkeits Prufung) è una prova di idoneità del cane alla riproduzione, che comprende diverse fasi: valutazione morfologica; valutazione del carattere; valutazione delle attitudini. Lo scopo è quello di valutare il cane sotto l'aspetto riproduttivo, e quindi di dare un'indicazione importante agli allevatori. Insomma, non si tratta di una gara ma del rilascio di un certificato tecnico».

Perché le prove di Utilità e Difesa sono ancora criticate?

«L'Utilità e Difesa viene da molti considerata come una disciplina basata sulla coercizione e sulla violenza fisica, anche grazie alle campagne denigratorie portate avanti da una certa branca della cinofilia (se così vogliamo chiamarla, visto che a mio avviso non c'è alcun "amore per il cane" nel volerne sminuire o cancellare le doti caratteriali) che vorrebbe invece cani tutti "da divano e da parchetto", comodi da gestire e incapaci di qualsiasi cenno di aggressività. Peccato che doti (e ripeto, DOTI!) caratteriali come l'aggressività, l'impulso alla lotta e la mordacità stiano alla base di una selezione secolare che ha portato alla creazione di cani capaci di essere buoni guardiani e validi difensori. Che sono poi alcuni dei motivi principali per cui il cane è diventato, nel corso della storia, l'impareggiabile compagno dell'uomo. Dunque, innanzitutto rispettare il cane significa anche rispettare la selezione che ha creato razze da difesa e in generale da utilità; in seconda battuta, bisogna togliersi dalla testa l'idea che la discipline cosiddette "di morso" siano basate sulla violenza, perché non è AFFATTO così. È sicuramente vero che esiste ancora qualche addestratore molto duro con i cani (ma non avviene soltanto in UD!)... ma questa non è assolutamente la regola. L'UD in generale l'IPO in particolare (ovvero le prove sportive di utilità e difesa) hanno ormai quasi sempre alla base un addestramento basato sulla cooperazione, sull'ingaggio e la motivazione, ma soprattutto sul rispetto per il cane».

Può spiegarci invece la valenza che ha per un cane e il suo padrone?

«Come qualsiasi disciplina sportiva, l'UD contribuisce a stringere il legame cane-uomo e a creare un'intesa davvero unica. Dal punto di vista pratico permette poi di avere il cane sempre sotto controllo e quindi di poter ottenere un buon richiamo (fondamentale), una corretta camminata al guinzaglio, un "lascia" immediato, e così via».

Quali sono le informazioni errate che vengono date in merito l'argomento e quali sono invece quelle corrette?

«Si vuol fare credere (per problemi di marketing e non certo cinofili!) che l'addestramento tradizionale, e in particolare le discipline che comprendono il morso, siano "cattive" (falso: i cani giocano e si divertono come matti) e vogliano creare "cani robotizzati". Falsissimo! Un cane ben addestrato non è affatto un robot, ma un nostro compagno di vita che si fida di noi e si affida a noi quando c'è da prendere una qualsiasi decisione. È un po' l'equivalente di un bambino che ha fiducia nei suoi genitori (o nei suoi maestri) e segue le loro indicazioni perché sa che loro hanno più esperienza e più competenze di lui (e non certo perché sia stato maltrattato da loro!)».

Tutti i cani possono essere sottoposti a questo tipo di prova?

«Nel modo in cui lavoriamo al nostro campo (ma anche in moltissimi altri campi italiani) mi verrebbe da rispondere "sì!", perché tutto è impostato sul rapporto, sul gioco, sul divertimento. Ovviamente, però, ci sono dei limiti fisici. Un bouledogue francese o un carlino da IPO sarebbero poco credibili e incontrerebbero difficoltà oggettive. I cani da lavoro propriamente detti sono sicuramente i più adatti all'attività sportiva agonistica ma se l'intento è solo quello di divertirsi insieme, senza ambizioni particolari, allora si può fare UD con qualsiasi cane che abbia un buon impulso predatorio (e magari un filino di "fisique du rol"!)».

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