Le 6 malattie dei pesci d'acquario provocate da batteri e virus: cure e rimedi - Expopet

I pesci d'acquario, come tutti gli animali del mondo, sono soggetti a malattie, che ne aggravano la salute fino a condurli, in alcuni casi, alla moria. Ma quali sono quelle maggiormente comuni e diffuse? Ecco le 6 più temibili:

- Tubercolosi. Sapevate che questa malattia è riscontrabile anche nei pesci? Come per l'uomo anche in questo caso la causa scatenante è dovuta a microbatteri, che trovano condizioni ideali per proliferare in zone dell'acquario povere di ossigeno, come melma o materiali di fondo. In alcuni casi la malattia ha un decorso lento che si presenta con la morte dei singoli pesci, in altri casi sfocia come un'epidemia causando la moria collettiva della popolazione ittica dell'acquario nel giro di poche settimane. I sintomi esterni variano a seconda della specie e della dimensione del pesce: tra i più comuni vi sono nuoto a scatti, pallore, rifiuto del cibo, ventre piatto o infossato, perdita di squame. Questi possono manifestarsi anche contemporaneamente o a poco alla volta. Per cercare di contrastare un'epidemia occorre mettere i pesci sospetti in quarantena, e passare alla disinfestazione dell'acquario e delle relative apparecchiature.

- Idropisia. È un'infezione che colpisce gli organi interni contrastandone il corretto funzionamento. Quando un pesce viene colpito da idropisia, inizia ad espellere una grossa quantità di liquido dall'addome, che appare gonfio, e allo stesso tempo rigetta anche una quantità cospicua di batteri, che andranno ad infettare il resto della popolazione ittica. Tra i sintomi esterni della malattia possono apparire delle aree che presentano un distacco delle squame o ulcere, mentre il riflesso dell'occhio diventa debole. I pesci colpiti inoltre, sono soliti stazionare sul fondo. Nei casi in cui lo stadio della malattia è più progredito, le pinne appaiono disgregate, viene colpito il rene e le branchie impallidiscono a causa dell'anemia. Anche in questo caso i sintomi possono verificarsi singolarmente o contemporaneamente. La soluzione migliore è sempre quella di mettere le specie infette in quarantena e curarle con l'antibiotico, mentre per prevenire la comparsa della malattia, occorre creare e mantenere sempre delle condizioni igieniche ideali.

- Malattia colonnare. È una delle maggiori infezioni che si verificano dentro un acquario, causata dal batterio Flexibacter columnaris. La malattia, cosi come tutte in genere, si manifesta quando le difese immunitarie sono basse e i pesci sono sottoposti a stress: interessa in primo luogo la cute, le branchie e le pinne, per poi estendersi in tutto l'organismo. Tra i sintomi riscontrabili la presenza di zone biancastre su tutto il corpo e la testa, e le pinne che iniziano a decomporsi perdendo la membrana. Un trattamento è possibile e dev'essere effettuato in tempi brevi: a tal proposito esistono diversi farmaci in commercio. La temperatura alta favorisce l'insorgere della malattia, quindi occorre abbassarla fino a 20°C, diminuendo contemporaneamente il pH sotto 7 e il KH sotto 5. Possono rivelarsi utili anche dei bagni, di una durata compresa tra 30 e 60 minuti, in una soluzione di acqua e permanganato di potassio in concentrazione 5mg per litro.

- Vibriosi. Potremmo definirla come la malattia batterica storica dei pesci dato che fu riscontrata la prima volta su un anguilla cent'anni fa. Colpisce principalmente le specie d'acqua marina e salmastra. Si manifesta con la mancanza di appetito, colorazione scura della pelle, che può anche presentare delle piaghe o delle lesioni. A volte però i sintomi possono essere interni e manifestarsi con ingrossamento della milza e del rene, e delle emorragie sull'addome e sulla pelle. La malattia si presenta per la scarsa igiene dell'acquario, ricambio idrico insufficiente o alimentazione non bilanciata. Per il trattamento della vibriosi possono essere somministrati farmaci e antibiotici.

- Linfocisti. È causata da un virus molto grosso le cui dimensioni variano da 10 ai 15 mm. Colpisce una gran varietà di specie, ma raramente conduce alla morte, sopratutto perché non danneggia organi interni. Causa soprattutto lesioni esterne: la malattia compare prima sulle pinne e poi sul resto del corpo, dato che il virus stimola le cellule cutanee ad ingrandirsi. È consigliabile un trattamento chemioterapico profilattico, con la messa in quarantena delle specie contagiate.

- Foruncolosi. È una malattia provocata da batteri del genere Aeromonas. Si manifesta attraverso delle bolle contenenti pus che spesso portano alla formazioni di ulcere dalle dimensioni di 2-20 mm. Le pinne si sfilacciano, e possono verificarsi delle emorragie negli organi interni, sulla pelle e sulle pinne. Il contagio può avvenire tramite l'assunzione di feci, residui di pesci infetti, ma anche quando il pus di ulcere aperte entra nell'acqua. In questi casi è consigliabile una disinfestazione dell'acquario. I medicinali usati per il trattamento della foruncolosi sono antibiotiici, come il sulfatiazolo o l'ossitetraciclina. Normalmente mantenere il filtro pulito aiuta a prevenire un'epidemia.

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