I benifici della Pet Therapy: quando l'amore per gli animali diventa cura - Expopet

Oggi si sente molto spesso parlare di Per Therapy, ma quali sono le sue origini e in cosa consiste? Il primo uomo a coniare questo termine fu il neuropsichiatra infantile Boris Levinson, nel 1969. La nascita fu del tutto casuale: all'epoca dei fatti Levinson aveva in cura un bambino autistico con il quale non riusciva ad instaurare alcuna interazione.

Un giorno, durante una seduta, il neuropsichiatra si presentò in studio con il suo cane, che spontaneamente iniziò a giocare con il piccolo: questo gli consentì di assistere ad un'espressione di gioia del bambino derivante dal contatto con quel nuovo amico peloso. Levinson decise così di portare il suo cane anche durante le sedute successive: questo gli consentì di interagire con il suo piccolo paziente, raggiungendo ottimi risultati.

La Pet Therapy si configura come una terapia di supporto, a quelle che sono le terapie mediche tradizionali, mediante l'ausilio di animali di affezione, con lo scopo di migliorare le condizioni di salute di coloro che vivono in condizioni di disagio sia psichico che fisico. È solitamente indicata per casi come stress, isolamento sociale, disturbi psichiatrici, difficoltà a relazionarsi, patologia cardiocircolatorie e così via.

Quali sono i risultati che si riescono ad ottenere con questa terapia? La Pet Therapy migliora sicuramente la qualità di vita di un individuo, in quanto la presenza dell'animale permette di combattere sia il senso di solitudine che di isolamento, mantenendo attivo il soggetto; migliorare la motricità, conferire sicurezza e affetto, e altro ancora.

Gli animali che solitamente vengono coinvolti in questo tipo di terapia sono cani, gatti, pesci, o uccelli, ma in realtà a volte possono essere coinvolti anche tartarughe, delfini, cavalli, delfini, o conigli. Oggi gli specialisti non parlano in generale di Pet Therapy, ma di Attività Assistite dagli Animali e di Terapie Assistite dagli Animali: le AAA nascono con l'intendo di migliorare la qualità delle vita di pazienti che si trovano in un stato di segregazione; mentre le TAA sono dei veri trattamenti da affiancare ad altre cure. In quest'ultimo caso si segue un protocollo in cui viene individuato quale possa essere l'animale da affiancare, adatto allo scopo.

Questo tipo di attività e terapie rappresentano tutta una serie di progetti a carattere educativo, ricreativo e terapeutico con l'obiettivo di apportare benessere in un individuo e migliorarne la qualità della vita. Ma la Pet Therapy non è per tutti: non possono rientrare in questo programma di terapie infatti, gli ipocondriaci, gli oligofrenici, e per ovvie ragioni, gli zoofobici e coloro che soffrono di allergie legate agli animali.

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